Località: Torino di SangroTestuggine Lecceta di Torino di Sangro

La Riserva Naturale Regionale “Lecceta di Torino di Sangro” è stata istituita con L. R. n. 67 del 19.12.2001 ed è estesa 175 ettari. L’area, che comprende la foce del fiume Sangro, è sovrastata da un bosco misto in cui domina la lussureggiante macchia mediterranea.

Per il suo notevole interesse vegetazionale, nel 1971 il bosco è stato inserito fra i biotopi di rilevante interesse vegetazionale meritevoli di protezione della Società Botanica Italiana e successivamente tutelato con la Legge Regionale della Flora n. 45/79. L’area boscata, che si estende ad angolo tra l’ultimo tratto del fiume Sangro in prossimità della foce e la costa adriatica, si sviluppa su di un territorio in realtà molto più ampio di quello della Riserva. Si tratta di uno dei pochi boschi litoranei relitti sull’Adriatico, impiantato su arenarie del pliocene che si estende dal livello del mare fino a circa 115 m di quota e forma un unicum ambientale con le ampie fasce ripariali del Sangro.

La specie arborea dominante è il leccio (Quercus ilex) a cui si associano la roverella (Quercus pubescens) e l’orniello (Fraxinus ornus), mentre nei settori più mesofili con esposizione settentrionale è presente il cerro(Quercus cerris) ed un ricco sottobosco dominato da densi tappeti di edera(Hedera elix). Lo strato arbustivo è molto ricco di specie, con un’alta densità di individui. Al leccio e alla roverella si associano il carpino orientale(Carpinus orientalis), il sanguinello (Cornus sanguinea), la rosa di San Giovanni (Rosa sempervirens), il biancospino (Crataegus monogyna), il ligustro (Ligustrum vulgare), il pungitopo (Ruscus aculeatus). Interessante è la presenza dell’alaterno (Rhamnus alaternus), della liquirizia (Glycyrrhiza glabra) e del lentisco (Pistacia lentiscus). Troviamo poi con una certa abbondanza specie rampicanti come la salsarapiglia (Smilax aspera) e la robbia selvatica (Rubia peregrina) mentre nelle zone più degradate della lecceta vegeta l’ampelodesma (Ampelodesmos mauritanicus) che conferisce all’ambiente un aspetto di steppa litoranea.

Questo bosco riveste grande importanza anche per la fauna: oltre agli uccelli acquatici che frequentano la foce del Sangro ed il litorale adriatico, nella folta vegetazione mediterranea trovano rifugio numerosi uccelli, sia durante il periodo riproduttivo che nei periodi di passo. Le specie più interessanti sono i silvidi tra cui la capinera (Sylvia atricapilla), l’occhiocotto (Sylvia melanocephala), la sterpazzolina (Sylvia cantillans), il canapino (Hippolais polyglotta) oltre a numerosi piccoli uccelli più comuni come le cince (Parus sp. pl.), lo scricciolo (Troglodytes troglodytes), ecc. Raramente sono state osservate nei pressi della foce, durante il periodo di passo, specie interessanti come la pispola golarossa (Anthus cervinus)mentre nelle aree marginali del bosco è nidificante l’”esotico” gruccione(Merops apiaster). Tra le altre classi di animali meritano una certa attenzione i rettili con la presenza del geco verrucoso (Hemidactilus turcicus), del geco comune (Tarentola mauritanica) e soprattutto della testuggine terrestre (Testudo hermanni): il bosco rappresenta infatti l’unica area certa nella nostra regione dove questa tartaruga vive e si riproduce. 

Gestione: 

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Mercoledì  17.00/19.00
Venerdì  16.00/19.00

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